La pandemia, con le sue restrizioni, ha condizionato le nostre attività, ma vogliamo guardare con ottimismo ai prossimi mesi e affinare le strategie del passaparola.
Preferisco guardare il bicchiere mezzo pieno, sebbene la gestione del Covid abbia costretto alla chiusura temporanea numerose attività. Qualcuno è stato più fortunato, altri meno.
Il settore della ristorazione, ad esempio, è stato tra quelli più colpiti dalla crisi e non tutti i locali hanno potuto ripiegare sull’asporto, come canale di vendita alternativo. Tra i ristoratori, qualcuno ha provato -strategia vincente- a sfruttare la chiusura forzata per raccogliere prenotazioni per la prossima riapertura.
Chi organizza eventi -feste, incontri formative per le aziende, presentazione di prodotti- deve riformulare la propria offerta, trovando soluzioni per garantire un livello adeguato di sicurezza. Allora si propongono eventi con una durata più limitata e integrati con soluzioni di contactless technology (QR Codes, biglietti virtuali, ad esempio) e di rete. Si procederà per fasi e, probabilmente, soluzioni “su misura” risulteranno vincenti.
Nelle situazioni di difficoltà è importante cambiare mentalità e superare le avversità del momento guardando avanti, con l’obiettivo primario di acquisire nuovi clienti.
Il passaparola è uno degli strumenti più efficaci per acquisire nuovi clienti; clienti che sono i “miei clienti” e, se saprò soddisfarli, rimangono tra i clienti di fiducia: io ne sono convinta da quando ho iniziato la mia attività come consulente nel mondo del referral marketing.
Sì, il passaparola come strumento di marketing funziona. Anche in una situazione di crisi come quella attuale, perché dipende da noi, dalla nostra disponibilità e abilità, certamente, a usare le nostre conoscenze per promuovere la nostra attività, il nostro locale, le nostre ricette (rimanendo sull’esempio dei ristoratori) a una cerchia sempre più ampia di potenziali clienti.
Persone che senza l’aiuto attivo e guidato dei nostri contatti, difficilmente riusciremmo a raggiungere.
La lista dei contatti è sempre la risorsa principale. Devi dedicare attenzione e tempo alla lista dei tuoi contatti: perfezionarla, correggerla, integrarla. È la tua risorsa principale. Usala. Soprattutto in una situazione di emergenza e incertezza.
Gli strumenti da usare per mantenere un contatto attivo continuativo con la lista dei contatti sono soprattutto quelli digitali: la rubrica, ad esempio, è un passaggio indispensabile. Il consiglio è di tenerla aggiornata e curare le informazioni dei singoli contatti, ad esempio le competenze, il settore, le opportunità.
Anche la mail è uno strumento da usare con profitto. Domanda: avete mai organizzato le mail in cartelle? Avete mai provato a rileggere le mail di due, tre, quattro anni fa? Dovreste farlo, soprattutto se la vostra attività ha una storia importante. Troverete contatti “addormentati”, persone con le quali potreste riaprire un canale di comunicazione o, come a volte accade, scoprire che lavorano in un settore nuovo e intercettare possibilità che non avevate previsto.
I profili social personali, e mi riferisco soprattutto a LinkedIn, servono per informare e riprendere contatti con persone “lontane”, condividere richieste, proposte, idee su possibili progetti. Conseguentemente, anche il sito o il blog personale (ma di questo parlerò in un post successivo) sono il luogo privilegiato per raccontare le ripresa delle attività, condividere idee, suscitare interesse.
La parola chiave è rimanere in contatto per coltivare relazioni. Come? Ecco una breve lista:
Se riesco a toccare le tue emozioni, a generare sorpresa e curiosità, allora ho colpito nel segno. Se riesco a emozionare il mio interlocutore, è probabile che sia più disposto a condividere con altri la sua emozione. E a parlare bene di me e della mia attività.
Ricordiamo sempre che i contatti sono la forza della nostra attività. E sono nostri. Appartengono a noi e nessuno può dirottarli su altre mete.
Se sono io la fonte dei miei clienti, io con la mia capacità di creare e mantenere relazioni di fiducia, nessuno può sabotarmi.
Fiducia. Positività. Ottimismo. In qualche modo è una concatenazione, elastica e resistente allo stesso tempo, che permette di affrontare questa “grande pausa” che ci ha allontanati dalle nostre abitudini e attività professionali.
La pandemia ci ha impauriti, ma non dovrebbe condizionarci. Guardare il bicchiere mezzo pieno, significa vedere e riconoscere i successi raggiunti per costruire nuove relazioni e attività. Non lasciamoci frenare dalla paura. Impariamo a riconoscere le opportunità in questa situazione difficile, ma temporanea.
Le lenti che scegliamo per vedere il mondo, influenzano il modo in cui vediamo le cose: possono rivelarsi estremamente chiare e nitide, oppure indistinte e confuse.
E tu? Quali risposte hai adottato per superare questo momento di crisi?
Networker e formatrice. BNI Executive Director Milano – Roma | Grafologa Giudiziaria.
Aiuto e creo connessioni ogni giorno e la rete personale coordinata da me ora conta più di 850 persone tra Roma e Milano e sta progredendo con tanta soddisfazione.
Se vuoi imparare qualcosa di più, chiamami! Io sono a Roma e a Milano: mi chiamano “FrecciaRossa”!
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